
Le stufe a pellet sono molto facili da usare e pulire, richiedono poche attenzioni e hanno diversi vantaggi, tra cui: efficienza energetica, risparmio sulle bollette, sostenibilità ambientale e facilità di utilizzo.
Tuttavia, è necessario conoscere il loro funzionamento e le componenti principali affinché vengano pulite correttamente e, dunque, durino nel tempo.
Per questo, oggi vediamo insieme cos’è e come funziona il crogiolo della stufa a pellet!
Le diverse componenti di una stufa a pellet
Innanzitutto, la stufa a pellet è divisa in diverse parti, ognuna con un preciso obiettivo.
- Serbatoio pellet: è la parte dove viene immagazzinato il combustibile (i pellet) che servirà per alimentare la stufa durante il funzionamento.
- Bruciatore: è la parte dove i pellet vengono bruciati per produrre calore.
- Camera di combustione: è la parte dove avviene la combustione dei pellet e dove si genera il calore.
- Scambiatore di calore: è la parte che si occupa di trasferire il calore dal fumo di combustione alle camere d’aria della stufa, per poi diffonderlo nell’ambiente circostante.
- Ventola: è la parte che si occupa di spingere l’aria calda attraverso lo scambiatore di calore per poi diffonderla nell’ambiente circostante.
- Schermo di controllo: è la parte che permette di controllare le impostazioni della stufa, come la temperatura desiderata e la velocità della ventola.
- Filtro aria: è la parte che si occupa di filtrare l’aria aspirata dalla stufa per evitare che polvere e altri contaminanti possano entrare nella camera di combustione o nello scambiatore di calore.
Cos’è il crogiolo della stufa a pellet?
Conosciuto anche come braciere o bruciatore, il crogiolo è quella parte di stufa dove avviene la combustione, cioè dove i pellet vengono bruciati per produrre calore.
Come funziona il crogiolo della stufa a pellet
Più precisamente, avviene una reazione chimica rapida innescata dalla compresenza di tre fattori: un combustibile (il pellet), un innesco (la candeletta di accensione) e dell’aria comburente surriscaldata da una resistenza elettrica. È proprio in questo momento che avviene la combustione. Successivamente, del nuovo pellet accompagnato da nuova aria comburente, assicura il proseguimento del processo.
Alcuni modelli di stufa sono dotati di bracieri che hanno fori non solo sul fondo, ma anche sui lati. Grazie ai fori è possibile regolare l’ingresso di aria comburente per una giusta combustione nonché introdurre aria secondaria ad altezza fiamma, bruciando così tutti i gas incombusti e ottenendo il massimo rendimento possibile.
Molto spesso poi tra il bruciatore e il vetro di una stufa a pellet si trova il battifiamma che permette uno sviluppo verticale più ordinato e armonico della fiamma, consentendo l’allontanamento stesso della fiamma dal vetro della stufa e agevolando una migliore vista del fuoco durante il funzionamento della stufa.
La forma dei bruciatori delle stufe a pellet infine, è normalmente progettata e studiata per soddisfare sia la massima sia la minima potenza che gli stessi devono essere in grado di raggiungere.
Malfunzionamenti e rottura del crogiolo della stufa
Tutti i componenti di una stufa possono essere soggetti ad usura. Tra questi, il bruciatore è la componente più esposta alle sollecitazioni termiche di una stufa.
Tra le cause più frequenti di rottura di un bruciatore interno di una stufa a pellet, infatti, ci sono i surriscaldamenti dovuti all’utilizzo di un combustibile non appropriato e/o non certificato ma anche una scorretta manutenzione ordinaria e straordinaria.
Quando e come pulire il crogiolo della stufa a pellet
Un corretto utilizzo della stufa a pellet e la sua manutenzione permettono la massima durata nel tempo del braciere e garantendo la massima efficienza.
In merito, la pulizia del crogiolo andrebbe effettuata dopo ogni utilizzo, per evitare di appesantire il processo di combustione della stufa e preservare così il risparmio energetico che l’impianto vi offre.
Leave a Comment