La manutenzione degli apparecchi per il riscaldamento domestico è una fase importante per il corretto andamento di tutti i meccanismi. Se si conosce il funzionamento della caldaia a biomassa si sa anche quanto questa fase sia delicata, soprattutto per la regolazione della pressione e del pressostato.

Se si è pratici del mestiere e si hanno tutti gli strumenti è possibile eseguire la pulizia da sé; attenzione però, è importante non esitare a contattare un tecnico se si hanno difficoltà nella procedura perché potrebbero verificarsi danni all’impianto.

Vediamo insieme come eliminare le incrostazioni nelle caldaie a biomassa!

Quando fare questa operazione?

Come per la manutenzione della stufa a pellet è consigliabile eseguire la pulizia in un periodo in cui gli apparecchi lavorano meno. Con la bella stagione si tende a usare meno la stufa e la caldaia fatica di meno a produrre acqua calda sanitaria, soprattutto se a questa è collegato anche il l’impianto di riscaldamento domestico.

Il ruolo dello scambiatore

Lo scambiatore dell’acqua calda sanitaria è spesso il fulcro delle incrostazioni nelle caldaie a biomassa. Qui avviene lo scambio di temperature tra l’acqua calda che scorre nella caldaia e quella fredda che arriva dall’impianto idrico.

Lo scambiatore, generalmente a piastre, ha un ruolo importante anche nel funzionamento delle stufe a pellet idro e talvolta viene implementato da un puffer o volano termico che tiene l’acqua calda e permette il risparmio energetico.

Come prevenire le incrostazioni

Anche la Caldaia può chiedere l’ausilio di un serbatoio che possa mantenere lo scambio in un circuito chiuso per favore l’efficientamento energetico. Per la prevenzione di eventuali incrostazioni negli scambiatori si può effettuare in qualsiasi momento l’installazione di una valvola anticondensa (anche chiamata valvola quattro vie) regolata tramite una sonda termica.

Le incrostazioni vengono a crearsi proprio per la condensa, con l’attaccamento alle pareti delle ceneri di scarico. La valvola in questione permette di tenere a bada la temperatura al di sotto dei 65°, condizione favorevole alla creazione di condensa.

Come pulire lo scambiatore a piastre

Che si abbia o meno un puffer per il circuito dell’acqua calda, la pulizia per eliminare le incrostazioni deve avvenire nello scambiatore a piastre: questo va smontato dalla sua sede e pulito lontano dalla caldaia.

Cosa serve

Gli strumenti per la corretta manutenzione dello scambiatore sono:

  • chiave a brugola;
  • chiave a pappagallo;
  • guarnizioni OR (anelli o-ring);
  • tubo in plastica e secchio;
  • compressore;
  • acido muriatico o aceto o prodotto specifico per la disincrostazione.

Procedura

Una volta presi tutti gli strumenti necessari si può procedere alla pulizia. La prima cosa da fare è sicuramente chiudere tutti i rubinetti dell’impianto idrico (quello generale o i rubinetti del collettore collegati alla caldaia), staccare la corrente dalla caldaia e scaricare l’acqua delle tubature per far scendere la pressione interna.

Collegato dunque il tubo di plastica allo scarico si apre il rubinetto e si libera l’impianto dall’acqua: lo si può fare all’interno di un secchio oppure nel giardino vicino.

Il passo successivo è quello di smontare lo scambiatore, generalmente attaccato all’impianto con due viti a brugola. Generalmente non vanno strette, ma avendo subito pressione possono risultare dure da allentare.

Una volta tolte le due viti basterà sfilare lo scambiatore dal suo vano facendo attenzione a tenerlo sempre orizzontale, perché potrebbe contenere ancora dell’acqua. In queste condizioni è facile vedere come funziona lo scambiatore e con l’aiuto del compressore sarà facile individuare il problema.

Questo è composto da 4 fori, due di questi sono destinati al passaggio dell’acqua calda interno all’impianto, gli altri due, nel verso contrario, prevedono quello dell’acqua fredda o raffreddata. Soffiandoci dentro con il compressore ci si accorge subito se ci sono delle incrostazioni o meno, intanto questa procedura aiuta a espellere lo sporco non ancora incrostato.

Dopodichè si può lasciare il lavoro sporco all’acido disincrostante. L’aceto può essere una buona soluzione fatta in casa, ma probabilmente richiederebbe più tempo di immersione. Con l’acido muriatico o il prodotto apposito per la disincrostazione l’operazione è sicuramente più efficace e quasi immediata.

Basterà versare il liquido all’interno dei 4 fori e lasciare agire per 5 o 10 minuti, per poi risciacquare e ripetere il passaggio per 3 o 4 volte finchè l’intasamento non sarà del tutto eliminato.

Ecco quindi che si può passare alla fase di montaggio, ma prima è bene sostituire le guarnizioni e fare questa operazione ogni volta che si fanno le pulizie. Applicare dunque il grasso alle guarnizioni OR, in modo che rimangano attaccate e riposizionare lo scambiatore com’era prima facendo attenzione a non stringere troppe le viti per non spaccare la gomma.

In seguito chiudere nuovamente il rubinetto di scarico, riaprire tutti i rubinetti dell’impianto idrico e collegare nuovamente la corrente elettrica. Se le tubature non perdono acqua significa che lo scambiatore a piastre è collegato perfettamente, la caldaia inizia a riempirsi nuovamente di acqua e piano piano salirà nuovamente la pressione al suo interno (questa dev’essere regolata nuovamente tra 1.1 e 1.2).

Questa fase è bene che sia seguita da delle mani esperte in modo che la caldaia non subisca danni permanenti per via di una scorretta pressione interna.

Sostituzione

Nel caso in cui la caldaia non dovesse piò rispondere ai criteri di efficienza energetica è possibile valutare anche la richiesta di Conto Termico per la sostituzione dell’apparecchio rimborsata al 65%.

In caso di errata installazione o guasto di qualche elemento ci si può affidare ai nostri tecnici per valutare insieme lo stato della caldaia a biomassa e i pezzi di ricambio più adatti per la sostituzione.

Written by Biocalor