
Quando si parla di stufe idro la questione dell’impianto di riscaldamento diventa più complicata; infatti con le termostufe è possibile riscaldare sia l’acqua sanitaria, sia i radiatori e i radianti.
A differenza delle stufe a pellet quelle idro hanno un funzionamento più complesso, infatti possono essere collegate all’impianto di riscaldamento domestico e permettono di scaldare l’acqua calda per i termosifoni o i sanitari tramite la combustione del pellet.
La termostufa a pellet è dunque l’unione di stufa e caldaia a pellet, un due in uno quasi indispensabile nelle case più attente all’ambiente.
Essendo un apparecchio particolare con un’installazione altrettanto difficoltosa è bene sapere alcune informazioni generali sulle stufe a pellet idro.
Indice dei contenuti
Priorità all’acqua
La termostufa idro è progettata affinchà dia la priorità di riscaldamento all’acqua piuttosto che all’ambiente in cui si trova. Infatti esternamente queste rimangono più fredde rispetto a una normale stufa, questo perché sono isolate termicamente in modo da concentrare tutta l’energia termica prodotta dalla combustione verso le tubature in cui passa l’acqua.
Dunque non spaventatevi se apparentemente questa non sta riscaldando, in realtà sta funzionando correttamente. Sarebbe preoccupante se questa disperdesse il calore da tutti i lati.
Perciò se si vuole scaldare l’ambiente del salotto con solo calore della idrostufa al momento dell’acquisto è bene considerare la potenza termica che per questo tipo di apparecchiatura è indicato da due valori:
- potenza termica;
- potenza ceduta all’acqua.
Per capire la termostufa è adatta all’ambiente in cui la si vuole posizione è necessario fare la differenza tra questi due valori; in questo modo si ottengono i kW che saranno trasmessi direttamente alla stanza e in base alle dimensioni sarà possibile capire se chiedere l’ausilio dei termosifoni o meno.
Inoltre è possibile valutare le performance di riscaldamento dell’acqua; infatti più è bassa la differenza tra i due valori maggiore è la capacità di scambio termico con l’acqua, se questa va oltre i 5 kW potrebbe non essere tanto efficiente.
Dimensioni dell’ambiente
Se l’ambiente in cui si vuole posizionare la termostufa è piccolo rispetto alla stufa è consigliabile far scaldare l’ambiente senza l’ausilio di termosifoni.
Infatti, seppure siano più fredde, le termostufe sono pensate per riscaldare anche l’ambiente in cui si trovano; se invece la stanza è grande o è un ambiente aperto che disperde il calore si possono fruttare radianti o radiatori.
Per questo suggeriamo il sopralluogo di un tecnico esperto per selezionare attentamente l’ambiente in cui posizionare la stufa e avere un risparmio energetico sicuro.
Collegamento indiretto
Collegare la termostufa direttamente ai termosifoni o al riscaldamento a pavimento è sconsigliatissimo; meglio mediare la comunicazione tra i tubi con un collettore.
Il collettore infatti, oltre a distribuire l’acqua calda ai vari terminali, è utile al controllo della pressione interna all’impianto con l’utilizzo del pressostato.
Collegando direttamente la stufa al termosifone invece si avrebbero molti problemi all’impianto non avendo nessuno sfiato o controllo sui valori della pressione interna.
L’importanza del puffer
Per avere l’acqua calda sanitaria istantanea è consigliabile avere una tipologia di stufe di almeno 20/22 kW di potenza come la Eletta NG idro Pasian o la Furni Girolami.
Tuttavia per avere l’acqua calda al momento stesso dell’apertura del rubinetto è necessario che la stufa funzioni sempre a pieno regime. Infatti se questa scendesse alla minima potenza potrebbero volerci dei minuti prima che l’acqua calda arrivi a destinazione.
Per questo è importante abbinare alla stufa un boiler o un puffer in modo da tenere in caldo l’acqua fino al suo utilizzo nell’immediato.
Acqua calda in estate
Lo stesso problema che si avrebbe durante la fase di basso consumo della stufa lo si avrebbe durante l’estate, quando la stufa rimarrà spenta.
In questi casi le soluzioni sono molteplici:
- ausilio di un boiler per produrre acqua calda sanitaria;
- implementazione dell’impianto con una caldaia a pellet o a gas;
- installazione di un impianto solare termico con la richiesta di Conto Termico.
Quest’ultimo è sicuramente l’intervento più consigliato in quanto meno inquinante e soprattutto meno dispendioso; facendo richiesta di incentivo infatti sia la sostituzione della termostufa che la nuova installazione dell’impianto solare termico sono compresi nel rimborso delle spese fino a un massimo del 65%.
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