
Comprendere come funziona la stufa a pellet, così come un qualsiasi apparecchio alimentato col medesimo combustibile è importante poichè permette di allungare non solo la vita del dispositivo stesso, preservandone l’integrità, ma anche di prevenire guasti e malfunzionamenti, incrementando la resa calorica del pellet e ottimizzando di conseguenza riscaldamento di ogni ambiente dell’abitazione.
Stufa a pellet come funziona
Come funziona stufa a pellet? In realtà il meccanismo che permette al dispositivo di funzionare correttamente è piuttosto semplice: ogni stufa a pellet, così come modelli di termostufe quali ad esempio Sofia Idro Pasian o ancora Furmi Girolami presentano il medesimo funzionamento dato da una serie di componenti assolutamente imprescindibili. Capirne le dinamiche è essenziale poichè in presenza di malfunzionamenti è più semplice giungere rapidamente a una soluzione. Ecco dunque come funziona una stufa a pellet e come si evolve il ciclo di vita del combustibile dal serbatoio al bruciatore, come avviene la combustione del pellet, e come vengono successivamente espulsi i fumi.
Il processo di combustione prevede un’operazione preliminare che avviene nel serbatoio della stufa a pellet, un vero e proprio contenitore entro il quale viene caricato il combustibile. Esso presenta una fessura alla base, dalla quale il pellet viene estratto automaticamente e destinato alla successiva combustione.
Al serbatoio è strettamente correlato il sistema di carico del pellet che ha il compito di prelevarlo e trasportarlo fino alla camera di combustione. Tale sistema è costituito dal motoriduttore, motore elettrico controllato dalla scheda madre della stufa a pellet, e dalla coclea, detta anche stella, un componente che, una volta azionato dal motoriduttore, ruota su se stesso dirigendo il pellet fino al cosiddetto scivolo. La coclea è posta in modo da consentire il prelievo del pellet direttamente dal fondo del serbatoio, trasportandolo poi fino alla parte superiore del dispositivo: raggiunta l’estremità della coclea, il pellet viene rilasciato appunto sullo scivolo, il quale lo veicolerà fino al braciere.
A questo punto il pellet si deposita entro la camera di combustione, alloggiato in dettaglio all’interno del bruciatore. La camera di combustione è la sezione di tale componente che circonda la fiamma mentre il bruciatore è la base forata e concava nella quale il pellet brucia e in virtù del quale aspira ossigeno scaricando successivamente la cenere. È da qui che trae origine il calore diffuso dalla stufa che al di sotto del bruciatore presenta un’ulteriore componente fondamentale nel funzionamento del dispositivo: la candeletta di avvio.
Si tratta di una resistenza elettrica che ha il compito di avviare la combustione del pellet, disattivandosi completamente fino al successivo avvio della stufa a pellet. Da questo momento la combustione avviene in modo automatico poichè nei modelli di ultima generazione la scheda madre presente, viene naturalmente tarata in modo tale da sincronizzare gli altri componenti della stufa affinchè depositino il nuovo pellet all’interno del bruciatore prima che il combustibile inserito si spenga definitivamente.
Tuttavia ogni stufa è in grado di sfruttare anche la relativa produzione di fumi, generando anche da questi ulteriore calore. Questo avviene semplicemente attraverso la loro espulsione mediante la canna fumaria, in cui raggiungono gli oltre 300°C, solo dopo averli fatti circolare attraverso i fasci tubieri, una sorta di serpentina che consente di intrappolare il calore destinandolo al condizionamento dell’ambiente. Terminato tale percorso e una volta raggiunta la canna fumaria, gli stessi fumi sono quindi portati a una temperatura di circa 80°C.
Corretto funzionamento della stufa a pellet
Una volta compreso come funziona la stufa a pellet, è importante sottoporre il dispositivo a una costante e corretta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Un’efficace e periodica pulizia di tutti i vari componenti estraibili dal dispositivo, assicura un funzionamento sempre efficiente garantendo in questo modo non solo una resa maggiore in termini di riscaldamento ma anche e sopratutto riducendo la comparsa di eventuali malfunzionamenti che richiederebbero inevitabilmente l’intervento di un tecnico specializzato.
Altrettanto importante è l’utilizzo di pellet di buona qualità, che presenti un livello di umidità basso, determinando in questo modo la corretta e ottimale combustione e una maggiore resa calorica: un buon combustibile, di norma, produce inoltre meno residui di cenere. Questo implica minori possibilità di guasti dovuti a eventuali occlusioni a carico dei vari componenti che costituiscono la stufa a pellet.
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